
Benessere
Alimenti: frutta e verdura sempre piu' sicure, solo 1,1% fuori legge in italia
ultimo aggiornamento: 05 maggio, ore 14:41Roma, 5 mag. (Adnkronos Salute) - Frutta e verdura in Italia sempre più sicure e 'a prova' di residui chimici. Solo l'1,1% dei campioni analizzati ad hoc è risultato 'fuori legge'. Lo rivela la relazione della Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero del Welfare, presentata oggi a Roma nel corso del convegno 'La tutela dell'ambiente: garanzia della salubrità e sicurezza del nostro cibo', organizzato da ministero e Consiglio nazionale dei chimici. In totale sono stati analizzati 6.845 campioni ortofrutticoli (3.656 frutti e 3.189 ortaggi): in due casi su tre gli esemplari sono risultati del tutto privi di rimedi utilizzati per proteggere e curare le piante. Negli altri casi il 32,2% rientra comunque nei limiti di legge, mentre solo 1,1% è risultato irregolare, contro il 2,3% del 1995.
"In Italia questi alimenti oggi sono sicuri, anche più che all'estero - sottolinea Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei chimici - Dalla ricerca arrivano dati rassicuranti per gli italiani: possono essere certi che sulle loro tavole arrivano alimenti controllati". Tra i campioni che presentano residui (fuori legge o no), alcuni ne contengono uno solo e altri più di un residuo di sostanze differenti. "Negli anni si sono ridotti i casi di superamento dei livelli previsti, dunque si può parlare di una sempre maggiore sicurezza a tavola", sottolinea Romano Marabelli, a capo del Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero del Welfare. Marabelli dice "no agli italiani sceriffi al supermercato, in cerca di possibili problemi. I controlli si fanno, e dobbiamo assicurare ai cittadini che non serve il fai-da-te: tutto quello che i cittadini trovano sul bancone e in vendita è e deve essere garantito". "L'esperienza di questi anni ci ha insegnato che è necessario - sottolinea il sottosegretario al Welfare, Francesco Martini, in un messaggio inviato oggi ai partecipanti - non solo rafforzare le misure di controllo al momento dell'importazione degli alimenti, ma anche far sì che Paesi che non offrono sufficienti garanzie siano esclusi dalla lista di quelli autorizzati ad aesportare nel territorio comunitario". Secondo la Martini, "la catena alimentare italiana è una delle più sicure al mondo". All'interno del Piano nazionale residui nel 2007 "sono stati analizzati 32.428 campioni - ricorda poi il sottosegretario - e sono state riscontrate 72 non conformità (0,2%), di cui 41 per la categoria dei contaminanti ambientali".
Alimenti: frutta e verdura sempre piu' sicure, solo 1,1% fuori legge in italia
ultimo aggiornamento: 05 maggio, ore 14:41Roma, 5 mag. (Adnkronos Salute) - Frutta e verdura in Italia sempre più sicure e 'a prova' di residui chimici. Solo l'1,1% dei campioni analizzati ad hoc è risultato 'fuori legge'. Lo rivela la relazione della Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero del Welfare, presentata oggi a Roma nel corso del convegno 'La tutela dell'ambiente: garanzia della salubrità e sicurezza del nostro cibo', organizzato da ministero e Consiglio nazionale dei chimici. In totale sono stati analizzati 6.845 campioni ortofrutticoli (3.656 frutti e 3.189 ortaggi): in due casi su tre gli esemplari sono risultati del tutto privi di rimedi utilizzati per proteggere e curare le piante. Negli altri casi il 32,2% rientra comunque nei limiti di legge, mentre solo 1,1% è risultato irregolare, contro il 2,3% del 1995.
"In Italia questi alimenti oggi sono sicuri, anche più che all'estero - sottolinea Armando Zingales, presidente del Consiglio nazionale dei chimici - Dalla ricerca arrivano dati rassicuranti per gli italiani: possono essere certi che sulle loro tavole arrivano alimenti controllati". Tra i campioni che presentano residui (fuori legge o no), alcuni ne contengono uno solo e altri più di un residuo di sostanze differenti. "Negli anni si sono ridotti i casi di superamento dei livelli previsti, dunque si può parlare di una sempre maggiore sicurezza a tavola", sottolinea Romano Marabelli, a capo del Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero del Welfare. Marabelli dice "no agli italiani sceriffi al supermercato, in cerca di possibili problemi. I controlli si fanno, e dobbiamo assicurare ai cittadini che non serve il fai-da-te: tutto quello che i cittadini trovano sul bancone e in vendita è e deve essere garantito". "L'esperienza di questi anni ci ha insegnato che è necessario - sottolinea il sottosegretario al Welfare, Francesco Martini, in un messaggio inviato oggi ai partecipanti - non solo rafforzare le misure di controllo al momento dell'importazione degli alimenti, ma anche far sì che Paesi che non offrono sufficienti garanzie siano esclusi dalla lista di quelli autorizzati ad aesportare nel territorio comunitario". Secondo la Martini, "la catena alimentare italiana è una delle più sicure al mondo". All'interno del Piano nazionale residui nel 2007 "sono stati analizzati 32.428 campioni - ricorda poi il sottosegretario - e sono state riscontrate 72 non conformità (0,2%), di cui 41 per la categoria dei contaminanti ambientali".
L'indagine presentata oggi, invece, ha rivelato anche che, tra i campioni contenenti residui (anche nei limiti di legge), nel 24% della frutta sono state rilevate tracce di più di una sostanza, mentre nei prodotti ortofrutticoli questo dato è risultato molto più basso (4,1%). "Ciò non sorprende - spiega Zingales, perché gli alberi da frutto sono trattati con più principi attivi e sono soggetti a più trattamenti nel loro ciclo di fioritura, fruttificazione e dopo la raccolta". Insomma, "usando le normali cautele igieniche - interviene Fernando Maurizi, segretario del Consiglio nazionale dei chimici - cioè lavare bene frutta e verdura, i rischi per i consumatori sono veramente bassi nel caso dei fitofarmaci. Soprattutto per quei tipi di frutta come agrumi e banane, che devono essere sbucciati in ogni caso prima del consumo". "Occorre fare un ulteriore sforzo di formazione verso gli operatori dell'agricoltura - prosegue Zingales - per aiutarli a scegliere i prodotti e le tecniche di trattamento più efficaci per garantire la produzione, senza comprometterne la genuinità. In particolare devono essere rispettati i tempi che devono intercorrere tra l'ultimo trattamento e la raccolta" di frutta e verdura. Inoltre nella sicurezza degli alimenti ha un ruolo chiave quella che l'esperto chiama "professionalità del chimico, necessaria a ipotizzare e identificare fonti non codificate di contaminazione degli alimenti, dolosa o casuale. E' il caso del colorante cancerogeno Rosso Sudan, scoperto tempo fa in alcune partite di peperoncino dall'estero, il cui colore - ricorda - aveva incuriosito un chimico, che ha avuto la fantasia di cercare qualcosa che non era previsto nei protocolli". Confrontando i dati con quelli degli anni precedenti, la buona notizia è che la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli ha subito una progressiva riduzione. "I residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dai consumatori rappresentano - conclude il presidente dei chimici - una percentuale molto modesta rispetto alle dosi giornaliere accettabili, e molto al di sotto del livello di guardia"
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