
Le religioni alla sfida del futuro.
CRISTIANESIMO
Ruolo e dignità della donna.-----------------------Per le Chiese cattolica e ortodossa esiste uguale dignità e responsabilità dell'uomo e della donna nei vari ruoli all'interno della società. Il papa Io ha ribadito con la Lettera apostolica "Mulieris dignitatem". Queste confessioni prediligono comunque la dimensione materna e familiare della donna. Netto, ribadito e "definitivo" il no alsacerdozio femminile. Per i protestanti, invece, le donne possono accedere a tutti i ministeri ecclesiastici.
Aborto.-----------Per il cattolicesimo si tratta di una colpa gravissima, un "crimine abominevole" che comporta la scomunica automatica sia per la madre sia per chi lo procura, praticandolo o favorendolo.Dalla Chiesa ortodossa è considerato un grave peccato mortale ed è ammesso unicamente per salvare la vita della madre. E' invece ammesso, o perlomeno tollerato, da battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, awentisti, metodisti.
Suicidio ed eutanasia.-----------------Per il cattolicesimo il suicidio va contro l'amore di Dio. Quindi è severamente condannato. Anche l'eutanasia è moralmente inaccettabile e viene giudicata "disumana". La Chiesa ortodossa equipara l'eutanasia a omicidio e suicidio, entrambi peccati mortali. I protestanti non condannano formalmente il suicidio, mentre rispetto all'eutanasia le posizioni sono varie. Per í valdesi «l'eutanasia si può configurare come un gesto umano di rispetto nei confronti della vita».
Matrimoni misti.-----------------------Cattolici e ortodossi non li ostacolano, purché non venga impedita l'educazione alla fede di appartenenza degli eventuali figli. Per i cattolici serve una dispensa (autorizzazione): i ripetuti fallimenti hanno spinto la Chiesa a concederla, nel caso di coppie cristiano-musulmane, con più attenzione. Alle confessioni evangeliche (valdesi e metodisti) interessa che il figlio riceva una educazione religiosa, anche se non strettamente protestante.
Divorzio.-------------La Chiesa cattolica non ammette il divorzio. I risposati fino a pochi anni fa considerati pubblici peccatori, non sono però 'anime fuori dalla Chiesa". Tuttavia a loro la comunione è concessa solo se si impegnano ad astenersi dai rapporti sessuali. Per i protestanti il divorzio è un dramma esclusivamente personale che non riguarda la comunità. Il matrimonio tra divorziati è quindi tollerato. La Chiesa ortodossa accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze.
Manipolazioni genetiche.----------------------Opposizione fermissima dei cattolici alla clonazione umana e, nella maggior parte dei casi, alle sperimentazioni genetiche, come l'utilizzo di cellule staminali embrionali, e alla fecondazione eterologa (ossia, con ovuli o spermatozoi di donatore). La Chiesa ortodossa ritiene la clonazione un attacco all'immagine di Dio di qui si è portatori. La confessione protestante ha una posizione di apertura verso donazione e cibi transgenici. L'importante è che sia garantita la sicurezza per l'uomo degli esperimenti eseguiti.
Pena di morte.----------------------AI contrario della maggior parte delle Chiese protestanti, le Chiese cattolica e ortodossa non condannano formalmente la pena di morte. Da tempo il magistero papale è orientato però a una ferma condanna.
EBRAISMO
La donna è in una posizione di primariaimportanza. Dalle sacre scritture è conside rata la colonna portante della famiglia e ha il compito di trasmettere ai figli l'insegnamento e il ricordo delle tradizioni religiose. Le mansioni religiose nella comunità ebraica sono tuttavia per lo più riservate esclusivamente agi uomini.
L'ebraismo non esclude l'aborto nelle pinne settimane di gravidanza (secondo il Talmud", raccolta delle tradzioni rabbiniche, l'embrione non ha vita propria fino al 40° giorno). Più in là, gli aborti terapeutici devono essere autorizzati caso per caso. In caso di pericolo di vita, l'ebraismo privilegia la salvezza della madre.Comunque la donna deve interpellare un'autorita rabbinica.
L'ebraismo condanna il suicidio, un affronto all'amore che Dio ha dimostrato alle proprie creature, e l'accelerazione della morte di un agonizzante, anche se non c'è alcuna speranza di vita. Sono però annessi dai rabbini i farmaci antidolorifici, anche se possono affrettare la morte, purché non siano dati proprio per questo scopo.
La "Torah", manifesto della legge ebraica, non vieta i matrimoni misti. Ma questo è oggi un problema ancora aperto. Infatti anche gli ebrei più liberali preferiscono i pericoli dell'ateismo al trauma di un matrimonio misto. Per i tradizionalisti un ebreo ateo è un coniuge preferibile a un gentile (cioè un non ebreo) che crede nella Bibbia.
L'ebraismo riconosce il divorzio senza nessuna restrizione. Per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso è necessario però chiedere l'autorizzazione al partner dal quale ci si è precedentemente separati. Il divorzio religioso deve comunque essere accordato dal tribunale ebraico e il secondo matrimonio è permesso solo dopo che siano trascorsi almeno 90 giorni dalla sentenza.
Le posizioni dei rabbini a riguardo sono ancora molto varie e discordanti. Comanda la "Torah": «Dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». In base a questi versetti c'è chi ritiene che le manipolazioni genetiche siano lecite in assoluto. Altri che lo siano solo in casi ben specifici. Altri ancora che non lo siano per nulla. Non esiste quindi un magistero definito a riguardo.
La legittimità della pena di morte viene riconosciuta nei testi sacri della "Torah" (la celebre legge della "vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede" contenuta nei libri del Levitico e del Deuteronomio), e per gli ebrei ortodossi ancora oggi ha vigore. Ma con condizioni così restrittive che di fatto ne viene impedita l'applicazione.
ISLAM
Spiritualmente la donna è pari all'uomo, ma la lettura testuale del Corano (che non è interpretabile o storicizzabile) è decisamente maschilista: al marito è assegnato un ruolo dominante, ha il privilegio del ripudio unilaterale e vantaggi nell'eredità. Prediletti i ruoli familiari. La dignità della donna consiste nel "non aver altro padrone che il suo Creatore", la qual cosa si realizza nell'obbedienza al codice di vita islamico costituito dal Corano e dalla Sunna (la consuetudine).
Una famiglia numerosa rappresenta un obbligo morale, e quindil'aborto è, in generale, scoraggiato. E' tuttavia consentito entro il 120'giorno: secondo il Corano lo spirito è dato all'embrione in quel preciso momento della gestazione. Prima di allora non viene riconosciuto all'embrione lo statuto di persona umana.
Il Corano ordina di non mettere mai a repentaglio la propria vita, né quella degli altri, per cui entrambi questi atti sono peccati mortali da inferno, assolutamente condannati. Per i fondamentalisti, tuttavia, morire per Allah è un gesto che porta onore e prosperità nell'aldilà.
Il musulmano ha facoltà di sposare una donna cristiana e una donna ebrea (donne della gente del "Libro") purché il matrimonio sia contratto secondo il Libro di Allah: deve essere garantita, quindi, l'educazione islamica dei figli. Per un esplicito ordine coranico, rivolto al musulmano, non c'è quindi parità col coniuge nelle decisioni.
Il Corano prevede la rottura del contratto di matrimonio, ma, nonostante ciò, il divorzio è biasimato dall'intera comunità (non a caso la procedura di separazione è lunghissima). E' previsto come rimedio alla sopravvenuta impossibilità direalizzare i fini del matrimonio: amore e comprensione tra i coniugi e clima familiare armonioso per la crescita dei figli. La poligamia è consentita (nella pratica è rara).
Le biotecnologie sono tendenzialmente lecite. Non lo sono più quando i loro risultati vengono usati per scopi di vilipendio della dignita umana e quando portano a occasioni che potrebbero provocare danni o perdite a se stessi e agli altri. Manca ancora, negli Stati islamici, una legislazione ben definita.
Il Corano riconosce fondamentalmente l'uso della pena di morte per la difesa della società, in particolare come punizione di chi commette un omicidio. Il Corano indica tre soli motivi che giustificano l'uccisione di un uomo: l'adulterio, la difesa della vita di un musulmano e l'apostasia, ossia l'abiura delta religione musulmana.
INDUISMO
Nell'induismo classico la donna è conside rata l'incarnazione della divinità stessa egode di una altissima considerazione in ogni ruolo. Non tutte le correnti induíste concordano però nel dare alla donna pari dignità. In alcuni casi è confinata al ruolo di madre ed educatrice, sottomessa at marito e ai figli.
Non esiste un magistero unanime a riguardo, anche se in genere non viene condannato. Fra le centinala di correnti, alcune, grazie alle nuove tecnologie prenataliche consentono di stabilire il sesso del nascituro già dai primi mesi di gravidanza, sconsigliano interruzioni di gravidanza nel caso di figli maschi, secondo la religioneprivilegiati rispetto allefemmine.
L'induismo rispetta fortemente la vita umana, ed è in genere contrario all'eutanasia, ma lascia comunque libertà dicoscienza. Considerainvece il suicidio, cui ècontrario in assoluto,un atto che causaimpedimento alla liberazione finale, aumentando il "Karma" negativo individuale.
L'induismo antico non permetteva matrimoni misti, neppure tra fedeli appartenenti a caste differenti. Si è però dimostrata una religione capace dievolversi: oggi infatti, l'induismo moderno è uno dei credi con meno riserve nei confronti dei matrimoni misti.
Il divorzio non è contemplato dalla tradizione induista, ma l'India moderna ne riconosce la possibilità. Si tratta di una possibilità teorica, perché ostacolatadalla legislazione: alle donne che hanno divorziato è proibito risposarsi, il che toglie loro ogni possibilità di riconoscimento nella vita sociale.
L'induismo non ha espresso un giudizio unanime nei confronti della donazione e delle biotecnologie. In linea generale sembra però dimostrarsi favorevole, purché ogni ricerca sia sostenuta da principi etici morali e spirituali, fondamentali per uno sviluppo del benessere dell'uomo.
Le posizioni induiste relative alla pena di morte sono varie: per alcuni, i più "riformisti", essa è assolutamente inaccettabile. Per altri solo nel caso di gravi colpe è ammessa. Il castigo rappresenterebbe, infatti, una sorta di purificazione per il peccatore che sta per passare alla nuova vita e al giudizio divino sulla sua condotta.
BUDDISMO
Secondo la tradizione, prima della predicazione del Buddha, alla donna non era concesso di poter progredire e dimostrare creatività e capacità. II Buddha, dopo un primo periodo di misoginia, aprì le porte della meditazione monastica anche alle donne, che vennero così ad avere la stessa considerazione degli uomini, purché eliminassero tutto ciò di femminile che era in loro. Ci sonoperò correnti buddiste che non permettono alle donne di accedere alla vita monastica.
L'aborto, considerato come un omicidio, è assolutamente vietato, e non è ammesso in alcuna circostanza, eccetto nel caso in cui sia a rischio la vita sia della madre sia del nascituro. Se è a rischio soltanto quella della madre, partorire il bambino è considerato un gesto che porterà a una più prospera e felice reincamazione. Per i buddisti tibetani, chi abortisce rinasce per 500 volte come un feto che verrà a sua volta abortito.
Il suicidio e l'eutanasia possono essere ammessi se le motivazioni che spingono a questi atti non nascondono odio verso se stessi o verso gli altri. Il Dalai Lama si è recentemente detto favorevole al suicidio assistito: «Una mente pacifica al momento della morte è essenziale e quindi, prima che il dolore divenga intollerabile, l'eutanasia è giustificabile».
Il magistero buddista non è unitario, ma in generale i matrimoni trabuddisti e appartenenti ad altri credi religiosi sono permessi e non vigono preconcetti di alcuna sorta a riguardo. Deve essere però rispettata la libertà di educazione dei figli e una convivenza all'insegna della concordia e armonia reciproca.
Le rregole matrimoniali del buddismo sono molto semplici e si basano sul buon senso reciproco. I testi sacri sanciscono la fedeltà nei confronti del coniuge. Il divorzio è riconosciuto solo per gravi casi di disaccordo. Non c'è comunque un magistero definito e unitario al riguardo.
Nessuna indicazione unanime riguardo alle tecnologie genetiche; la legge buddista dell'"eterno mutare" viene spesso interpretata a favore dellesperimentazioni nel campo dell'ingegneria genetica, per il fatto che non esistono sistemi di valutazione fissi nel tempo. Su casi specifici, altri pongono dei veti.
L'omicidio è una delle colpe più gravi e comporta più stadi purificatori. Poiché gli uomini, secondo la dottrina, non sbagliano per cattiveria, ma per ignoranza, ne deriva un rifiuto categorico e incondizionato della pena di morte.
CRISTIANESIMO
Ruolo e dignità della donna.-----------------------Per le Chiese cattolica e ortodossa esiste uguale dignità e responsabilità dell'uomo e della donna nei vari ruoli all'interno della società. Il papa Io ha ribadito con la Lettera apostolica "Mulieris dignitatem". Queste confessioni prediligono comunque la dimensione materna e familiare della donna. Netto, ribadito e "definitivo" il no alsacerdozio femminile. Per i protestanti, invece, le donne possono accedere a tutti i ministeri ecclesiastici.
Aborto.-----------Per il cattolicesimo si tratta di una colpa gravissima, un "crimine abominevole" che comporta la scomunica automatica sia per la madre sia per chi lo procura, praticandolo o favorendolo.Dalla Chiesa ortodossa è considerato un grave peccato mortale ed è ammesso unicamente per salvare la vita della madre. E' invece ammesso, o perlomeno tollerato, da battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, awentisti, metodisti.
Suicidio ed eutanasia.-----------------Per il cattolicesimo il suicidio va contro l'amore di Dio. Quindi è severamente condannato. Anche l'eutanasia è moralmente inaccettabile e viene giudicata "disumana". La Chiesa ortodossa equipara l'eutanasia a omicidio e suicidio, entrambi peccati mortali. I protestanti non condannano formalmente il suicidio, mentre rispetto all'eutanasia le posizioni sono varie. Per í valdesi «l'eutanasia si può configurare come un gesto umano di rispetto nei confronti della vita».
Matrimoni misti.-----------------------Cattolici e ortodossi non li ostacolano, purché non venga impedita l'educazione alla fede di appartenenza degli eventuali figli. Per i cattolici serve una dispensa (autorizzazione): i ripetuti fallimenti hanno spinto la Chiesa a concederla, nel caso di coppie cristiano-musulmane, con più attenzione. Alle confessioni evangeliche (valdesi e metodisti) interessa che il figlio riceva una educazione religiosa, anche se non strettamente protestante.
Divorzio.-------------La Chiesa cattolica non ammette il divorzio. I risposati fino a pochi anni fa considerati pubblici peccatori, non sono però 'anime fuori dalla Chiesa". Tuttavia a loro la comunione è concessa solo se si impegnano ad astenersi dai rapporti sessuali. Per i protestanti il divorzio è un dramma esclusivamente personale che non riguarda la comunità. Il matrimonio tra divorziati è quindi tollerato. La Chiesa ortodossa accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze.
Manipolazioni genetiche.----------------------Opposizione fermissima dei cattolici alla clonazione umana e, nella maggior parte dei casi, alle sperimentazioni genetiche, come l'utilizzo di cellule staminali embrionali, e alla fecondazione eterologa (ossia, con ovuli o spermatozoi di donatore). La Chiesa ortodossa ritiene la clonazione un attacco all'immagine di Dio di qui si è portatori. La confessione protestante ha una posizione di apertura verso donazione e cibi transgenici. L'importante è che sia garantita la sicurezza per l'uomo degli esperimenti eseguiti.
Pena di morte.----------------------AI contrario della maggior parte delle Chiese protestanti, le Chiese cattolica e ortodossa non condannano formalmente la pena di morte. Da tempo il magistero papale è orientato però a una ferma condanna.
EBRAISMO
La donna è in una posizione di primariaimportanza. Dalle sacre scritture è conside rata la colonna portante della famiglia e ha il compito di trasmettere ai figli l'insegnamento e il ricordo delle tradizioni religiose. Le mansioni religiose nella comunità ebraica sono tuttavia per lo più riservate esclusivamente agi uomini.
L'ebraismo non esclude l'aborto nelle pinne settimane di gravidanza (secondo il Talmud", raccolta delle tradzioni rabbiniche, l'embrione non ha vita propria fino al 40° giorno). Più in là, gli aborti terapeutici devono essere autorizzati caso per caso. In caso di pericolo di vita, l'ebraismo privilegia la salvezza della madre.Comunque la donna deve interpellare un'autorita rabbinica.
L'ebraismo condanna il suicidio, un affronto all'amore che Dio ha dimostrato alle proprie creature, e l'accelerazione della morte di un agonizzante, anche se non c'è alcuna speranza di vita. Sono però annessi dai rabbini i farmaci antidolorifici, anche se possono affrettare la morte, purché non siano dati proprio per questo scopo.
La "Torah", manifesto della legge ebraica, non vieta i matrimoni misti. Ma questo è oggi un problema ancora aperto. Infatti anche gli ebrei più liberali preferiscono i pericoli dell'ateismo al trauma di un matrimonio misto. Per i tradizionalisti un ebreo ateo è un coniuge preferibile a un gentile (cioè un non ebreo) che crede nella Bibbia.
L'ebraismo riconosce il divorzio senza nessuna restrizione. Per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso è necessario però chiedere l'autorizzazione al partner dal quale ci si è precedentemente separati. Il divorzio religioso deve comunque essere accordato dal tribunale ebraico e il secondo matrimonio è permesso solo dopo che siano trascorsi almeno 90 giorni dalla sentenza.
Le posizioni dei rabbini a riguardo sono ancora molto varie e discordanti. Comanda la "Torah": «Dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». In base a questi versetti c'è chi ritiene che le manipolazioni genetiche siano lecite in assoluto. Altri che lo siano solo in casi ben specifici. Altri ancora che non lo siano per nulla. Non esiste quindi un magistero definito a riguardo.
La legittimità della pena di morte viene riconosciuta nei testi sacri della "Torah" (la celebre legge della "vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede" contenuta nei libri del Levitico e del Deuteronomio), e per gli ebrei ortodossi ancora oggi ha vigore. Ma con condizioni così restrittive che di fatto ne viene impedita l'applicazione.
ISLAM
Spiritualmente la donna è pari all'uomo, ma la lettura testuale del Corano (che non è interpretabile o storicizzabile) è decisamente maschilista: al marito è assegnato un ruolo dominante, ha il privilegio del ripudio unilaterale e vantaggi nell'eredità. Prediletti i ruoli familiari. La dignità della donna consiste nel "non aver altro padrone che il suo Creatore", la qual cosa si realizza nell'obbedienza al codice di vita islamico costituito dal Corano e dalla Sunna (la consuetudine).
Una famiglia numerosa rappresenta un obbligo morale, e quindil'aborto è, in generale, scoraggiato. E' tuttavia consentito entro il 120'giorno: secondo il Corano lo spirito è dato all'embrione in quel preciso momento della gestazione. Prima di allora non viene riconosciuto all'embrione lo statuto di persona umana.
Il Corano ordina di non mettere mai a repentaglio la propria vita, né quella degli altri, per cui entrambi questi atti sono peccati mortali da inferno, assolutamente condannati. Per i fondamentalisti, tuttavia, morire per Allah è un gesto che porta onore e prosperità nell'aldilà.
Il musulmano ha facoltà di sposare una donna cristiana e una donna ebrea (donne della gente del "Libro") purché il matrimonio sia contratto secondo il Libro di Allah: deve essere garantita, quindi, l'educazione islamica dei figli. Per un esplicito ordine coranico, rivolto al musulmano, non c'è quindi parità col coniuge nelle decisioni.
Il Corano prevede la rottura del contratto di matrimonio, ma, nonostante ciò, il divorzio è biasimato dall'intera comunità (non a caso la procedura di separazione è lunghissima). E' previsto come rimedio alla sopravvenuta impossibilità direalizzare i fini del matrimonio: amore e comprensione tra i coniugi e clima familiare armonioso per la crescita dei figli. La poligamia è consentita (nella pratica è rara).
Le biotecnologie sono tendenzialmente lecite. Non lo sono più quando i loro risultati vengono usati per scopi di vilipendio della dignita umana e quando portano a occasioni che potrebbero provocare danni o perdite a se stessi e agli altri. Manca ancora, negli Stati islamici, una legislazione ben definita.
Il Corano riconosce fondamentalmente l'uso della pena di morte per la difesa della società, in particolare come punizione di chi commette un omicidio. Il Corano indica tre soli motivi che giustificano l'uccisione di un uomo: l'adulterio, la difesa della vita di un musulmano e l'apostasia, ossia l'abiura delta religione musulmana.
INDUISMO
Nell'induismo classico la donna è conside rata l'incarnazione della divinità stessa egode di una altissima considerazione in ogni ruolo. Non tutte le correnti induíste concordano però nel dare alla donna pari dignità. In alcuni casi è confinata al ruolo di madre ed educatrice, sottomessa at marito e ai figli.
Non esiste un magistero unanime a riguardo, anche se in genere non viene condannato. Fra le centinala di correnti, alcune, grazie alle nuove tecnologie prenataliche consentono di stabilire il sesso del nascituro già dai primi mesi di gravidanza, sconsigliano interruzioni di gravidanza nel caso di figli maschi, secondo la religioneprivilegiati rispetto allefemmine.
L'induismo rispetta fortemente la vita umana, ed è in genere contrario all'eutanasia, ma lascia comunque libertà dicoscienza. Considerainvece il suicidio, cui ècontrario in assoluto,un atto che causaimpedimento alla liberazione finale, aumentando il "Karma" negativo individuale.
L'induismo antico non permetteva matrimoni misti, neppure tra fedeli appartenenti a caste differenti. Si è però dimostrata una religione capace dievolversi: oggi infatti, l'induismo moderno è uno dei credi con meno riserve nei confronti dei matrimoni misti.
Il divorzio non è contemplato dalla tradizione induista, ma l'India moderna ne riconosce la possibilità. Si tratta di una possibilità teorica, perché ostacolatadalla legislazione: alle donne che hanno divorziato è proibito risposarsi, il che toglie loro ogni possibilità di riconoscimento nella vita sociale.
L'induismo non ha espresso un giudizio unanime nei confronti della donazione e delle biotecnologie. In linea generale sembra però dimostrarsi favorevole, purché ogni ricerca sia sostenuta da principi etici morali e spirituali, fondamentali per uno sviluppo del benessere dell'uomo.
Le posizioni induiste relative alla pena di morte sono varie: per alcuni, i più "riformisti", essa è assolutamente inaccettabile. Per altri solo nel caso di gravi colpe è ammessa. Il castigo rappresenterebbe, infatti, una sorta di purificazione per il peccatore che sta per passare alla nuova vita e al giudizio divino sulla sua condotta.
BUDDISMO
Secondo la tradizione, prima della predicazione del Buddha, alla donna non era concesso di poter progredire e dimostrare creatività e capacità. II Buddha, dopo un primo periodo di misoginia, aprì le porte della meditazione monastica anche alle donne, che vennero così ad avere la stessa considerazione degli uomini, purché eliminassero tutto ciò di femminile che era in loro. Ci sonoperò correnti buddiste che non permettono alle donne di accedere alla vita monastica.
L'aborto, considerato come un omicidio, è assolutamente vietato, e non è ammesso in alcuna circostanza, eccetto nel caso in cui sia a rischio la vita sia della madre sia del nascituro. Se è a rischio soltanto quella della madre, partorire il bambino è considerato un gesto che porterà a una più prospera e felice reincamazione. Per i buddisti tibetani, chi abortisce rinasce per 500 volte come un feto che verrà a sua volta abortito.
Il suicidio e l'eutanasia possono essere ammessi se le motivazioni che spingono a questi atti non nascondono odio verso se stessi o verso gli altri. Il Dalai Lama si è recentemente detto favorevole al suicidio assistito: «Una mente pacifica al momento della morte è essenziale e quindi, prima che il dolore divenga intollerabile, l'eutanasia è giustificabile».
Il magistero buddista non è unitario, ma in generale i matrimoni trabuddisti e appartenenti ad altri credi religiosi sono permessi e non vigono preconcetti di alcuna sorta a riguardo. Deve essere però rispettata la libertà di educazione dei figli e una convivenza all'insegna della concordia e armonia reciproca.
Le rregole matrimoniali del buddismo sono molto semplici e si basano sul buon senso reciproco. I testi sacri sanciscono la fedeltà nei confronti del coniuge. Il divorzio è riconosciuto solo per gravi casi di disaccordo. Non c'è comunque un magistero definito e unitario al riguardo.
Nessuna indicazione unanime riguardo alle tecnologie genetiche; la legge buddista dell'"eterno mutare" viene spesso interpretata a favore dellesperimentazioni nel campo dell'ingegneria genetica, per il fatto che non esistono sistemi di valutazione fissi nel tempo. Su casi specifici, altri pongono dei veti.
L'omicidio è una delle colpe più gravi e comporta più stadi purificatori. Poiché gli uomini, secondo la dottrina, non sbagliano per cattiveria, ma per ignoranza, ne deriva un rifiuto categorico e incondizionato della pena di morte.
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